lunedì 9 novembre 2009
Vi segnalo questo link dove aam Terra Nuova propone offerte di libri molto interessanti per questo mese!
mercoledì 23 settembre 2009
mercoledì 8 luglio 2009
E' in programma per venerdì 10 luglio presso il cinema Modernissimo di Telese Terme (BN) la proiezione di Terra Madre il film documentario realizzato da Ermanno Olmi dedicato al meeting organizzato da Slow Food ogni due anni a Torino.
"Al Forum di Terra Madre ho riconosciuto i contadini come li ricordavo nelle nostre campagne, al tempo della mia infanzia”, dichiara Ermanno Olmi. “I volti dei contadini si somigliano in ogni angolo del mondo
Sono volti su cui si riconoscono le medesime tracce di vita, così come le fisionomie dei paesaggi con i campi arati, le colture, i pascoli.”
Terra Madre è il risultato di un lavoro fortemente ispirato dalla rete di comunità del cibo creata nel 2004. Ideato nel 2006 dalla complicità tra Carlo Petrini e Ermanno Olmi il lavoro ha trovato un comune sentimento verso le genti contadine affluite al raduno mondiale di Torino.
"Solo la sensibilità di Ermanno Olmi ", afferma Carlo Petrini, "poteva interpretare l’alto valore etico e morale di questa straordinaria assise che è Terra Madre. Una rete planetaria fatta di uomini, pensieri, lavoro e culture presente in 153 Paesi del mondo, che va seminando e coltivando le giuste idee di difesa della biodiversità, rispetto dell’ambiente e dignità del cibo, per un futuro di pace e di armonia con la Natura".
Vi aspettiamo
Per info: gianna_dlc@libero.it oppure tel. 328 9724341
· Il film sarà proiettato alle 17,30 e alle 21,30
venerdì 29 maggio 2009
Legge Orsi
Un incontro - dibattito sulla proposta di legge del sen. F. Orsi riguardante modifiche alla legge sulla caccia 157/92
interverranno:
Associazioni Ambietaliste,
Associazioni venatorie,
Giuristi,
Esperti in Gestione della Fauna
Partecipate numerosi:
La salvaguardia dell'ambiente è responsabilità di tutti !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
La proposta di legge la trovate quà: http://www.beppegrillo.it/2009/03/testo_disegno_d.html
La petizione da firmare la trovate quà: http://www.baseverde.org/petizioni/petizione-bozza-legge-orsi-caccia/
sabato 16 maggio 2009
I pesticidi nell'alimentazione
Solo per fare alcuni esempi:
Paraquat: un erbicida largamente utilizzato in agricoltura per 60 anni, è stato sperimentato su cavie da laboratorio provocando danni neurologici molto simili a quelli del parkinson. Uno studio americano ha dimostrato che un mix di paraquat e Maneb (un fungicida) aumenta da 4 a 6 volte la comparsa della malattia tra gli agricoltori e le popolazioni rurali.
Rotenone: un insetticida e acaricida di origine vegetale già negli anni '70 aveva dimostrato di provocare parkinson in tossicodipendenti che lo utilizzavano come droga. Il Rotenone è utilizzato su coltivazioni di mele, pesche, pere, patate e vite.
Per la sua origine vegetale, è anche ammesso in agricoltura biologica ma recentemente l'Unione Europea l'ha revocato in quanto scarsamente selettivo nei confrotti di insetti utili e nei confronti dei pesci. Tuttavia per quanto riguarda le colture di mele, pere, pesche, patate e vite sarà ancora possibile utilizzarlo fino al 2012.
Pare però che i pesticidi che ci becchiamo quotidianamente con l’alimentazione non siano i peggiori per il rischio di Parkinson. Sì, perché recenti studi dimostrerebbero che i rischi maggiori derivano soprattutto dai fitofarmaci di uso domestico. Infatti, molti di noi con troppa disinvoltura fanno uso regolare di insetticidi, erbicidi e pesticidi per liberarsi dagli insetti molesti o perché hanno l’hobby del giardinaggio.
A questo proposito in letteratura viene riportato un caso di una signora americana di mezza età che aveva spruzzato un comune insetticida in tutta la casa per uccidere gli odiati e fastidiosi insetti. Nel giro di 1-2 giorni manifestò un Parkinson in piena regola e anche grave. Ospedalizzata d’urgenza fu visitata da una schiera di neurologi piuttosto perplessi dato che per arrivare ad uno stadio così grave la malattia avrebbe dovuto impiegare degli anni. Dopo diverse settimane di degenza, la donna guarì bene. Tornata a casa, però, ci vollero pochi giorni per un nuovo drammatico aggravamento. A questo punto i neurologici capirono che a scatenare la malattia era stata l’esposizione al pesticida casalingo. Prima di tornare nuovamente a casa, la donna diede disposizione ai famigliari di bonificare tutta la casa, ma servì a poco. Nuovamente a casa, anche i minimi residui del pesticida ancora presenti furono sufficienti a scatenare una ricaduta della malattia. Alla fine, la donna dovette vendere la casa. Una cosa interessante è che il marito pur esposto allo stesso veleno non manifestò mai i sintomi della malattia. Secondo gli esperti questo dimostrerebbe che esiste una certa sensibilità personale alle sostanze chimiche.
Un ultimo studio che conferma il ruolo dei pesticidi nella genesi del Parkinson è quello apparso lo scorso anno e condotto dalla Duke University di Durham (North Carolina). I ricercatori hanno preso in esame 319 persone con il Parkinson e 200 loro famigliari sani. I malati riferivano con maggiore frequenza (61%) di essere entrati in contatto diretto con i pesticidi ed erbicidi rispetto alle persone sane.
mercoledì 22 aprile 2009
Codex alimentarius: UN PROGETTO INQUIETANTE
IL CODEX ALIMENTARIUS:
A partire dal 2005 le direttive applicate mirano a:- eliminare ogni supplemento alimentare naturale che sarà sostituito con 28 prodotti di sintesi disponibili solo in farmacia: tutto ciò che non è nella lista del Codex è considerato illegale;- le medicine naturiste, come l’agopuntura la medicina energetica, ayurvedica, tibetana ecc. saranno progressivamente vietate;- l’agricoltura e l’allevamento di animali saranno regolate dall’industria chimico-farmaceutica che vieta per principio l’agricoltura biologica. Questo significa che ogni mucca da latte sarà trattata con l’ormone bovino della crescita (ricombinato geneticamente) prodotto dalla Monsanto. Inoltre. Ogni animale del pianeta usato a fini nutrizionali dovrà essere trattato con antibiotici ed ormoni della crescita. Le regole del Codex permettono che gli alimenti contenti OGM non debbano più essere etichettati come tali. Non solo. Nel 2001 il Codex Alimentaris reintegra 7 delle 12 sostanze chimiche (note per essere causa di cancro) vietate unanimemente da 176 nazioni;- l’alimentazione umana dovrà essere irradiata con Cobalto i cui livelli saranno maggiori di quelli permessi in precedenza.
giovedì 16 aprile 2009
Brescia
La banca nega il fido, caseificio salvatodai clienti con un'«adozione a distanza»Mille famiglie dei gruppi d’acquisto solidale hanno pagato in anticipole forme di grana.
*GOTTOLENGO (Brescia) — Strozzato dalle banche, in grave crisi di liquidità, ha rischiato di chiudere il caseificio di famiglia, 200 anni di lavoro e tradizione alle spalle. Lo ha salvato un sos lanciato ai «Gas» — gruppi di acquisto solidale — che rappresentano lo zoccolo duro dei suoi clienti. Così 85 gruppi, quasi mille famiglie distribuite nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco e Milano, hanno comprato in anticipo le forme di grana: un’adozione a distanza lunga 36 mesi, il tempo necessario per la stagionatura del formaggio. Ma soprattutto un esperimento di finanza dal basso, con i clienti che si sostituiscono alla banche, facendo spallucce alla crisi.
A un anno da quella che sembrava solo una gara di solidarietà, Massimo Tomasoni, 40 anni, proprietario con i due fratelli del caseificio di famiglia, a Gottolengo, tra Brescia e Cremona, tira le somme: «Nel mese di marzo ilfatturato è cresciuto del 30%, ma in generale abbiamo avuto unincremento del 150%. E i nostri clienti per effetto del passaparola sono triplicati». Un rapporto intensificato dalla consegna porta a porta e dal continuo scambio di informazioni con i consumatori.La storia del caseificio Tomasoni è singolare. «Ci siamo convertiti albiologico dal 2000 al 2004, tra le preoccupazioni dei miei fratelli. E’andata bene, anche se la scelta ha comportato sacrifici: il fatturato che nel 2003 era di 2,5 milioni, passa a 300mila euro l’anno successivo, per poi risalire al milione del 2008. Il 45% del prodotto è rivolto ai gruppi «Gas», il resto a distributori italiani e stranieri». Poi, la crisi: «I prezzi del latte si sono impennati, sono cresciuti del 25% in pochi mesi. C’erano esposizioni con le banche per un milione e seicentomila euro circa, in parte ipoteche sullo stabilimento e in parte garantiti da pegno sul prodotto. In più avevamo forme di grana in stiva per tre anni: troppi, e quasi 27mila euro di costi per il magazzino, perché il formaggio ha bisogno di stagionare».Quando i fornitori di latte battono cassa, Tomasoni vede nero. «Bastava un altro fido, servivano in tutto 150mila euro. Ma nessuno degli i istituti di credito cui mi sono rivolto mi ha dato quei soldi».
Non restava che informare i clienti del collasso. In una mail inviata a gennaio dell’anno scorso, Tomasoni fa il punto: espone i problemi e anticipa che con ogni probabilità non sarà in grado di fornire formaggio a lungo. La prima risposta arriva la sera stessa dell’invio. «Per me è stato il segnale della svolta — dice oggi l’imprenditore — erano spariti tutti, i miei clienti però rispondevano». E adesso che ha cominciato a restituire il prestito ricorda quelle testimonianze di solidarietà. «Non preoccuparti, studiamo insieme una possibile soluzione», scrivono da Lecco. E parte, via Internet, il tam-tam per salvare il caseificio.«Difficile trovarne un altro biologico, e ci vuole troppo tempo perconvincerne uno tradizionale a diventare biologico», fanno eco gli altri«Gas». Che, convocata una riunione, decidono di finanziare Tomasoni raccogliendo 110mila euro come anticipo sulle forme di grana. Il resto lo mette una cooperativa finanziaria solidale per il microcredito, «Mag2».
Ora che è fuori dalla crisi, Tomasoni, pioniere di questa nuovaeconomia, ne spiega il segreto: «Buon senso e rispetto della persona: io guardo negli occhi i miei clienti, non potrei mai truccare il mio formaggio solo per vendere di più». Il risultato Tomasoni lo racconta con un semplice confronto: «Nel 2002 hovenduto ai "Gas" 6mila euro di formaggi; quest’anno nei primi tre giorni di aprile ne ho già incassati 9 mila».
sabato 7 marzo 2009
Olio extravergine
venerdì 9 gennaio 2009
Piccolo consiglio ecologista
Sebbene non si facciano molte fritture, quando le facciamo, buttiamo l'olio usato nel lavandino della cucina o in qualche scarico, vero?
Questo è uno dei maggiori errori che possiamo commettere.
Perchè lo facciamo? Semplicemente perchè non c'è nessuno che ci spieghi come farlo in forma adeguata.
Il meglio che possiamo fare è ASPETTARE CHE SI RAFFREDDI e collocarel'olio usato in bottiglie di plastica, o barattoli di vetro, chiuderli e metterli nella spazzatura normale.
UN LITRO DI OLIO rende non potabile CIRCA UN MILIONE DI LITRI D'ACQUA, quanti sono sufficienti per il consumo di acqua di una persona per 14 anni. Se poi siete cosi volenterosi e volete consegnarlo ad un consorzio ancora meglio, diventerebbe biodiesel o combustibile.
O ancora, se pensate che vi possa capitare di passare nelle Marche, lo conservate e lo regalate alla Tribù delle Noci Sonanti (AN) dove verrà usato per l'illuminazione.
In cambio viene offerto: miele millefiori e d'acacia, propoli,unguenti fatti con cera d'api e olio d'olva alla propoli,iperico e lavanda,marmellate senza zucchero,succhi d'uva e di prugne,sapa,miele e crema di nocciole,editoria alternativa.