venerdì 29 maggio 2009

Legge Orsi

Mercoledì 3 Giugno alle 15.30, presso la sede centrale della facoltà di medicina veterinaria, si terrà :

Un incontro - dibattito sulla proposta di legge del sen. F. Orsi riguardante modifiche alla legge sulla caccia 157/92

interverranno:
Associazioni Ambietaliste,
Associazioni venatorie,
Giuristi,
Esperti in Gestione della Fauna

Partecipate numerosi:
La salvaguardia dell'ambiente è responsabilità di tutti !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

La proposta di legge la trovate quà: http://www.beppegrillo.it/2009/03/testo_disegno_d.html

La petizione da firmare la trovate quà: http://www.baseverde.org/petizioni/petizione-bozza-legge-orsi-caccia/

sabato 16 maggio 2009

I pesticidi nell'alimentazione

Il parkinson è una delle due grandi patologie neurodegenerative legate all'età, l'altra è l'Alzheimer. I sintomi sono piuttosto noti mentre le cause sono ancora misteriose anche se ultimamente alcuni scienziati sostengono che le cause ambientali incidano molto di più di quelle genetiche. Pesticidi, erbicidi e metalli pesanti giocherebbero un ruolo fondamentale.

Solo per fare alcuni esempi:

Paraquat: un erbicida largamente utilizzato in agricoltura per 60 anni, è stato sperimentato su cavie da laboratorio provocando danni neurologici molto simili a quelli del parkinson. Uno studio americano ha dimostrato che un mix di paraquat e Maneb (un fungicida) aumenta da 4 a 6 volte la comparsa della malattia tra gli agricoltori e le popolazioni rurali.

Rotenone: un insetticida e acaricida di origine vegetale già negli anni '70 aveva dimostrato di provocare parkinson in tossicodipendenti che lo utilizzavano come droga. Il Rotenone è utilizzato su coltivazioni di mele, pesche, pere, patate e vite.
Per la sua origine vegetale, è anche ammesso in agricoltura biologica ma recentemente l'Unione Europea l'ha revocato in quanto scarsamente selettivo nei confrotti di insetti utili e nei confronti dei pesci. Tuttavia per quanto riguarda le colture di mele, pere, pesche, patate e vite sarà ancora possibile utilizzarlo fino al 2012.

Pare però che i pesticidi che ci becchiamo quotidianamente con l’alimentazione non siano i peggiori per il rischio di Parkinson. Sì, perché recenti studi dimostrerebbero che i rischi maggiori derivano soprattutto dai fitofarmaci di uso domestico. Infatti, molti di noi con troppa disinvoltura fanno uso regolare di insetticidi, erbicidi e pesticidi per liberarsi dagli insetti molesti o perché hanno l’hobby del giardinaggio.

A questo proposito in letteratura viene riportato un caso di una signora americana di mezza età che aveva spruzzato un comune insetticida in tutta la casa per uccidere gli odiati e fastidiosi insetti. Nel giro di 1-2 giorni manifestò un Parkinson in piena regola e anche grave. Ospedalizzata d’urgenza fu visitata da una schiera di neurologi piuttosto perplessi dato che per arrivare ad uno stadio così grave la malattia avrebbe dovuto impiegare degli anni. Dopo diverse settimane di degenza, la donna guarì bene. Tornata a casa, però, ci vollero pochi giorni per un nuovo drammatico aggravamento. A questo punto i neurologici capirono che a scatenare la malattia era stata l’esposizione al pesticida casalingo. Prima di tornare nuovamente a casa, la donna diede disposizione ai famigliari di bonificare tutta la casa, ma servì a poco. Nuovamente a casa, anche i minimi residui del pesticida ancora presenti furono sufficienti a scatenare una ricaduta della malattia. Alla fine, la donna dovette vendere la casa. Una cosa interessante è che il marito pur esposto allo stesso veleno non manifestò mai i sintomi della malattia. Secondo gli esperti questo dimostrerebbe che esiste una certa sensibilità personale alle sostanze chimiche.


Un ultimo studio che conferma il ruolo dei pesticidi nella genesi del Parkinson è quello apparso lo scorso anno e condotto dalla Duke University di Durham (North Carolina). I ricercatori hanno preso in esame 319 persone con il Parkinson e 200 loro famigliari sani. I malati riferivano con maggiore frequenza (61%) di essere entrati in contatto diretto con i pesticidi ed erbicidi rispetto alle persone sane.